16 dicembre 2018: Il Cammino Fogazzaro Roi fra Costozza e Colze’
Proseguono le nostre camminate per conoscere il Cammino Fogazzaro-Roi e i suoi gioielli.
Domenica 16 dicembre – ore 8.45
vi proponiamo di percorrere con noi e il sig Gino (esperto del luogo e componente Proloco) il tratto CFR che porta dal Borgo antico di Costozza a Villa Feriani di Colze’, con possibilità di ristoro nel Borgo della Villa.
Lunghezza del percorso: Km 8.
Costozza: percorso collinare e poi piano fino a Colze’. Strada sterrata e asfalto; a seguire, argine del Bacchiglione.
Adatto a tutti. Scarpe da trekking.
Programma
8:45 Ritrovo posteggio via N. Bixio, dietro attuale chiesa parrocchiale di Costozza.
9:00 inizio itinerario
-descrizione esterna Casa del Buon Fanciullo
-Villa Trento-Carli Visita giardini e Eccezionalmente per noi , anche visita Interni , saloni centrale piano terra e salone superiore.
9:40 breve sosta presso caffè Ca’ d’oro per timbratura credenziali.
9:45 attraversamento del paese, inizio percorso collinare via delle Grotte, identificazione case rupestri
(Questo tratto è promiscuo con auto e bici, quindi consigliamo attenzione)
-Oratorio Francescano, Chiesa di Sant’antonio Abate, con visita (se possibile anche interna)
-Visita esterna e interna Pieve di San Mauro un tempo convento dei Frati benedettini
In questo luogo e in tutta sicurezza, la nostra guida Sig Gino ci spiegherà l’origine di Costozza e dei suoi edifici.-Discesa verso Longare, attraversamento del centro di Longare e camminata sull’argine del Bacchiglione per raggiungere villa Feriani
12:30 Prima di arrivare in Villa Feriani, vi sarà una breve fermata alla conca di navigazione di Colze per un frugale aperitivo, offerto dall’organizzazione.
12:45 Villa Feriani, visita della cappella gentilizia di Villa Feriani, con accesso diretto dall’argine e poi dallo stesso attraversamento ri-raggiungere l’argine e poi il borgo di Villa Feriani, descrivendo la Villa; questo consente di muoversi in sicurezza poichè siamo in presenza di una curva molto pericolosa ed è preferibile evitare. Ci sarà ugualmente circa 150 mt di percorso sulla S. P. ma con visuale ampia.
13:00 buffet facoltativo presso il Borgo di Villa Feriani (€18 vedi menu’)
Max 30 persone. La partecipazione al buffet non è obbligatoria: chi vuole può liberamente rientrare velocemente e in autonomia, a Costozza in auto o a piedi.
Rientro a piedi, o organizzandoci con le auto (alcune auto si possono lasciare nel parcheggio della chiesa di Colze’, così da accompagnare altri alle auto posteggiate, al mattino, alla chiesa di Costozza)
Menu’ a buffet Max 30 persone
– Salumi della casa e sottolio con pane e focaccia fatto in casa
– Frittate con verdure di stagione
– Risotto (da servire lì in sala) con zucca e funghi.
– Torta di carote con crema all’arancia
il prezzo è 18 euro a persona con i vini.
Non siamo accompagnatori o guide professionali, mettiamo solo a disposizione un po’ del nostro tempo per far conoscere il CFR, il nostro primo cammino veneto.
Adesioni a mezzo SOLO SMS al nr 3492678042 Indicando nome e cognome e numero persone.
Storia di Costozza
Fin dall’epoca romana Costozza fu sede di cave per l’estrazione di pietra calcarea da taglio, la cosiddetta pietra di Costozza o Pietra di Vicenza. Queste cave, probabilmente a partire da un anfratto iniziale, furono poi scavate e ingrandite dall’attività estrattiva. Forse la modalità del loro sfruttamento fu analoga a quella delle latomie di Siracusa, dove i prigionieri venivano rinchiusi e costretti a scavare per estrarre la pietra, da cui il nome custodia. La pietra vicentina sarebbe stata utilizzata per costruire il Teatro Berga di Vicenza, oltre a numerosi altri edifici romani della stessa città e di Padova.
Nel diploma imperiale di Ottone III dell’anno 1000, tra i castelli vescovili viene nominato anche quello di Custodia; di esso, tuttavia, non fanno menzione i successivi documenti che riportano le investiture feudali del vescovo di Vicenza, per cui è probabile che sia stato smantellato assai presto durante gli scontri tra vicentini e padovani ai tempi della contesa per le acque del Bacchiglione. Nei pressi dell’antica chiesetta di Santa Sofia, la strada che porta a Lumignano passa tuttora sotto un basso volto, che un tempo rappresentava l’ingresso al castello. Stante la denominazione, forse un altro castello era posto sul monte ancora detto “Castellone”, ai confini con l’abitato di Longare.
Verso la metà del Trecento, durante la dominazione scaligera, tutto il territorio che ora fa parte del Comune di Longare fu soggetto, sotto l’aspetto amministrativo e fiscale, al Vicariato civile di Barbarano e tale rimase sino alla fine del XVIII secolo.
Villa Feriani
Villa Feriani fu edificata nella seconda metà del Seicento su una primitiva costruzione gotica quattrocentesca di cui rimangono due archi in cotto a vista nella barchessa.
Il prospetto principale, rivolto a sud-est verso il giardino, è ripartito in tre settori. Il settore centrale emergente è caratterizzato, al piano terra, da un paramento a bugnato liscio, nel quale si aprono tre archi a tutto sesto. Al primo piano sono semicolonne ioniche poggianti su piedistalli che sostengono segmenti sporgenti di trabeazione coronati da urne lapidee. La barchessa innestata al fianco destro è preceduta da un portico di grandi archi su pilastri, mentre separata da queste costruzioni sorge la cappella gentilizia a pianta ottagonale. All’interno si segnala l’importante mensa dell’altare maggiore, con sculture attribuite a Pietro Cavaliere, e il piccolo altare laterale sinistro con l’immagine della Vergine, consacrato nel 1711, della scuola del Marinali. Questa graziosa cappella, la cui costruzione risale certamente alla fine del seicento, è di forma ottagonale e uno dei pochi casi di stile barocco nel vicentino.
La conca di navigazione di Colze’
Il fiume Bacchiglione nasce nel “Bosco” di Dueville ed è uno dei corsi d’acqua più importanti delle province di Vicenza e di Padova, dove scorre per 119 kilometri, formando una serie di anse e meandri naturali, tipici dei fiumi di risorgiva; lungo il fiume, si sviluppò e si stabilizzò nel passato la civiltà che avrebbe poi dato luogo al grande patrimonio storico-artistico presente oggi a Montegalda.
A Montegalda capoluogo, fino al 1911, in prossimità del ponte sul Bacchiglione, esistevano dei mulini natanti collocati sui barconi che si alzavano ed abbassavano secondo il livello delle acque e permettevano alle macine di lavorare sempre, anche in caso di piena. Testimonianza di tutto ciò è un disegno a colori ed un olio del Tarro presenti in Municipio.
Arrivando Colzè, troviamo la conca di navigazione, realizzata nel 1870, in sostituzione della preesistente bova,
dotata di due ordini di porte vinciane e di un invaso; essa attraverso la modifica del livello dell’acqua all’interno dell’invaso, alzava o abbassava le imbarcazioni tra le porte, al fine di superare agevolmente il forte dislivello del fiume di circa 3,5 ml. Oggi, viene riconosciuta come una interessante opera ingegneristica e reperto di archeologia industriale che richiama un grande numero di turisti.